La mostra di Ernesto Esposito a Villa Campolieto: “Così fan tutti” ovvero l’arte ri-salverà il mondo!
«RestArt»: si riparte senz’altro dall’arte.
Quella degli uomini, della storia, dei luoghi del passato e dei grandi pensieri, ma soprattutto quella dei giorni nostri e dei protagonisti contemporanei.
In questo weekend a Villa Campolieto di Ercolano il restart s’intitola “Così fan tutti” e secondo Ernesto Esposito si dipana attraverso alcuni straordinari pezzi della sua nota collezione incastonati tra gli affreschi delle magnifiche stanze nella villa vanvitelliana davanti al golfo e al Vesuvio.
Un’affascinante percorso curato da Marianna Agliottone lungo 35 opere e nomi del patrimonio contemporaneo, che vanno dagli emergenti del nostro territorio ad alcune icone della scena internazionale degli ultimi quarant’anni e oltre: una mostra promossa e prodotta dalla Fondazione Ente Ville Vesuviane in occasione dei suoi 50 anni a simbolizzare proprio l’auspicio di ripartenza.
«Con la mostra di Esposito – dichiara il Presidente Gianluca Del Mastro della Fondazione Ente Ville Vesuviane – intendiamo valorizzare la “grande bellezza” delle Ville e renderle incantevoli contenitori e catalizzatori di eventi e mostre, momenti di riflessione collettiva in cui la cultura si fa suono, parola e immagine. L’architettura e le pitture settecentesche di Villa Campolieto si fondono con le opere di grandi interpreti in un dialogo senza soluzione di continuità, in cui antico e moderno si incontrano in maniera sublime nel momento in cui la Fondazione festeggia i suoi 50 anni di vita e ancor più nel tempo in cui le Ville Vesuviane così come il mondo intero vivono una rinascita e rigenerazione dopo il buio dell’anno pandemico.»
La mostra si apre con We the people di Dahn Vo (uno dei 250 elementi in cui l’artista ha scomposto la Statua della Libertà), che dialoga con le statue di Minerva e Mercurio raffigurate negli affreschi della sala, e si chiude con la video installazione di Candice Breitz Double Whitney (I Will Always Love You) grazie a cui Whitney Houston canta nel Salone delle Feste. Tra le opere: il grande arazzo del brasiliano Alexander Maxwell, in cui le immagini della favela interagiscono con gli arredi ottocenteschi del “salottino dorato”. La scultura di Satoshi Hirose, Beans of Mythology, diventa il centro della Sala degli Specchi. E poi Spazio anche più che tempo di Carol Rama del 1971, Three Jesus di Gilbert&George del 1980, Venus Lapilla di Alessandra Franco, Così fan tutti di Angelo Volpe del 2020 e Ritratto dell’Evangelista San Matteo di Giulia Piscitelli.
Prestigioso naturalmente il parterre di autorità ed invitati: il Ministro Elena Bonetti e il sindaco di Ercolano Ciro Buonaiuto, per la Fondazione Ente Ville Vesuviane il presidente Gianluca Del Mastro, il direttore generale Roberto Chianese, il consigliere Giuseppe Angelone e la responsabile Conservazione e Valorizzazione Lucia Anna Iovieno; inoltre il Senatore Sergio Puglia, Maurizio Morra Greco, i coniugi Agovino, l’on. Nicola Acunzo, Giorgio e Bianca Cocozza di Montanara, Memmo Grilli, Elena Perrella, Sabrina Donadel, Claudio Esposito, Ugo Fama, Nicola Pedana, Giangi Fonti, Angela Tecce presidente della Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee, Marta Ragozzino alla Direzione Regionale Musei Campania, il professor Luigi Santini, gli artisti Paolo Bini, Alessandra Franco, Angelo Volpe, Noemi Montanaro e Giulia Piscitelli.
Dal 7 maggio al 14 novembre 2021 dalle 10 alle 18.
di Salvio Parisi
Fonte G-Squad